Simone cerca il riscatto e guarda con favore ai Giochi nella Capitale «E nel derby, punto tutto sui giallorossi: vorrei poter conoscere Totti»
L’Olimpiade 2024 e il derby di domenica, ma anche gli Internazionali di Tennis (che martedì sono stati insigniti del Premio «Best Fan Experience» del circuito Atp) e l’imminente Sei Nazioni di Rugby: in questo periodo Roma si sta facendo bella, attrae su di sé gli occhi di migliaia di sportivi. Calcio e Giochi sono al centro dell’attenzione, ma a rendere onore allo sport capitolino sono anche altre discipline. Ad esempio il motociclismo, di cui ottimo portabandiera è Simone Corsi, uno degli italiani più forti a livello mondiale. Nel 2014 il 27enne ha gareggiato in Moto 2 lottando costantemente con i migliori, salvo poi infortunarsi all’ulna sinistra in Gran Bretagna e concludere anzitempo la stagione. In vista dei prossimi mesi, però, il ragazzo di Morena ha le idee ben chiare e una freccia in più al proprio arco: Vallelunga, il circuito della Capitale.
Come è iniziato il 2015 e come proseguirà?
«Mercoledì ho tolto i punti al braccio e, dopo qualche giorno passato in montagna con le Fiamme Oro, gruppo sportivo di cui faccio parte, a breve potrò finalmente ricominciare ad allenarmi. Conto di tornare in completa forma per i primi test del Mondiale di inizio febbraio. Durante l’anno, poi, correrò ancora nella classe Moto 2 del Motomondiale con la Kalex del team NGM Forward. Mi aspetto di essere al top perché la moto è competitiva e partiremo alla pari con gli altri».
Max Biaggi (altro grande simbolo della Roma motociclistica) è il suo idolo, ma cosa le manca per vincere un Mondiale?
«Credo che per conquistare un Campionato del Mondo si debbano incastrare perfettamente tante tessere di uno stesso puzzle. Quest’anno avrò un elemento in più in mio favore: la possibilità di allenarmi in pista, infatti insieme al team abbiamo previsto di girare tre, quattro volte al mese a Vallelunga, un tracciato tecnico e che in passato ha ospitato gare iridate sia di auto che di moto. Senza considerare i weekend di gara, passare dai 9 giorni di test a circa 40 di allenamento all’anno in circuito, sarebbe per me un grande passo avanti, un tassello veramente importante per riuscire ad eguagliare gli spagnoli».
Nella Capitale intanto sta salendo l’attesa per il derby. Come tifoso romanista cosa si aspetta?
«Prima di tutto che sia una bella partita. La Lazio sta giocando bene ma non posso che pronosticare e sperare in una vittoria della Roma. Se c’è un giocatore in cui mi identifico? Beh, Totti è sempre Totti, il Capitano, anche se non ho mai avuto l’onore di conoscerlo. In compenso ho potuto incontrare De Sanctis».
Da pilota, esiste qualche gara paragonabile al derby?
«Direi proprio di sì, e parlo dell’appuntamento al Mugello. Correre in Italia, davanti a migliaia di appassionati e su uno dei circuiti più belli del mondo è veramente adrenalinico. Anche la gara di Misano è entusiasmante, ma quello toscano rimane comunque il fine settimana più emozionante». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Dragonetti Francesco